Storia d’amicizia e di amore per la musica

Inizierei scrivendo che qui non c’è molto da dire, ma ho la sensazione che non sia del tutto vero. L’organico è composto da quattro elementi, Franco (voce, chitarra), Giuseppe (voce, chitarra, flauto trav.), Stefano (voce, chitarra), Nico (voce, basso), no, non è una svista, le percussioni non ci sono e per una precisa scelta, sorta dalle modalità di nascita del gruppo. Facciamo un lungo passo indietro nel tempo, all’epoca in cui quattordicenni (allora non c’era Stefano) formammo un complessino rock. Suonare in uno scantinato, fra una protesta e l’altra dei condomini ci diede modo di maturare tecnicamente e musicalmente, il passo successivo fu quello di proporci al pubblico: convinti delle nostre capacità e forti dell’esperienza dei nostri sedici anni(!) alla nostra prima uscita raccogliemmo un buon flop. La passione e la voglia di fare si fecero sentire e, sostituiti due elementi (chitarra e tastiere) nacque il nuovo gruppo che, sorretto da un’amicizia inossidabile seppe in breve dimostrare quanto valeva, raccogliendo numerosi consensi e facendosi apprezzare dal pubblico per le esecuzioni “tali e quali” di brani notoriamente impegnativi quali “Look at Yourself - Uriah Heep, In A Gadda Da Vida - Iron Butterfly, Highway Star - Deep Purple, tanto per citarne alcuni; il nostro biglietto da visita? La sigla d’apertura, “Nella Sala Vuota”, retro del LP “Concerto Grosso per i New Trolls”. Nel 1976, con il proliferare delle discoteche e della Disco Music, vennero a mancare i locali in cui potersi esibire ed inevitabilmente la band si sciolse. Nel 1999, per iniziativa di Livio, cantante del gruppo, iniziammo a ritrovarci di tanto in tanto per una suonata con chitarre acustiche fra amici. Non sapevamo ancora che il demone del musicista sopito in noi da ormai 23 anni si stava risvegliando. Me ne resi conto quando mi ritrovai in un negozio di musica a provare un basso ed un amplificatore da acquistare. Era fatta! In contrasto con la provenienza dal genere rock si decise di dedicarci alle Cover di brani noti e datati, arrangiandoli ed adattandoli per un’esecuzione la cui struttura portante fosse costituita dalle quattro voci supportate da un accompagnamento musicale acustico. Tutto questo per nostro esclusivo diletto uso e consumo… “non ce ne frega niente di suonare in pubblico…. “. Irremovibili dalle nostre posizioni alla prima occasione ci siamo esibiti totalmente unplugged, senza cioè alcuna amplificazione se non, per ovvi motivi, quella del basso. Il debutto ha riscosso uno strepitoso successo, dando il via ad una serie di serate. La cura dedicata ai colori vocali non sfugge al pubblico in sala che ci ripaga con ampi consensi e grosse soddisfazioni. Ragazzi!!! È fantastico, avevo dimenticato le emozioni che si provano nell'esibirsi davanti ad un pubblico ed essere apprezzati, è impagabile! Come nelle migliori famiglie, oops bands, ci sono stati degli attriti, così Livio lascia il gruppo e gli subentra Stefano. Crescono nel frattempo le esigenze di diffusione dei suoni, l’unplugged va bene solo per le sale piccole, si opta per una soluzione che si colloca a metà fra l’unplugged e l’amplificazione standard: un impianto Bose diffonde voci e chitarre acustiche, mentre chitarra elettrica e basso sono amplificati separatamente e convogliati nell’impianto da microfoni d’ambiente Sennheiser. Questa soluzione consente una perfetta miscelazione e diffusione di voci e strumenti permettendo esibizioni in locali diversi per dimensione ed estensione mantenendo inalterati caratteristiche e timbri indipendentemente dal volume utilizzato. Un ciao a tutti ed a presto, vi aspetto numerosi alle nostre prossime serate.